Dislessia, tra visione e apprendimento

Molti di voi ritroveranno esperienze personali immaginando un giovane scolaro che, alle prese con le prime lezioni delle scuole elementari, si scontra con le piccole difficoltà delle prime esperienze di lettura e scrittura. Anche chi oggi è abituato a leggere e scrivere (ormai quasi soltanto al PC) sul posto di lavoro e nel tempo libero, forse non ricorda la complessità di operazioni basilari come ad esempio leggere alla lavagna e ricopiare lettere e parole su un foglio, leggere un paragrafo in modo fluido e senza perdere la riga, scrivere lettere e numeri in linea, o anche soltanto impugnare correttamente l’intramontabile penna stilografica. Un termine comune che associamo a questi comportamenti è dislessia, ma c’è di più.

 

Dislessia ma non solo

Se tutto ciò appare oggi come un’operazione scontata, è perché nel tempo la nostra mente ha automatizzato una serie di abilità neuro-muscolari e visuo-percettive su cui si basano lettura e scrittura, e che solitamente iniziano a divenire sempre più automatiche nel corso dell’infanzia. Tuttavia, piccole variazioni e imperfezioni in queste pratiche di base possono generare disfunzioni piuttosto diffuse tanto tra i bambini quanto tra gli adulti di ogni età. Ad esempio:

  • Dislessia selettiva (la difficoltà ad eseguire una lettura corretta e fluente)
  • Disgrafia (la difficoltà di organizzare la scrittura nello spazio, la grafia e il tratto)
  • Disortografia (la difficoltà di trasformare la lingua parlata in scritta)

 

Alcuni comportamenti “familiari”

Se non gestite e affrontate nel corso dell’infanzia, questo tipo di disfunzioni perdurano per il resto della vita, e sebbene possano avere varia natura (a livello fonologico, di memoria a breve termine o linguistica, ad esempio), spesso sono intimamente correlati con disfunzioni di tipo comportamento visivo. Quando ciò avviene, si verificano comportamenti tipici estremamente semplici da individuare. Ad esempio:

  • Quando si legge o si scrive, si sente la necessità di avvicinarsi al foglio.
  • Scrivendo, si orienta il capo o il foglio di lato.
  • Spesso si ha una scorretta impugnatura della penna.
  • Si perde il segno quando legge, rileggendo le stesse parole o saltando la riga.
  • Si invertono lettere e sillabe, sia leggendo (sintomo di dislessia selettiva) che scrivendo o ricopiando termini e frasi.
  • Tendenzialmente, lettura e scrittura sono esperienze stancanti e che danno presto bruciore agli occhi o mal di testa.

 

Quindi, che fare?

Convivere con disfunzioni di questa natura, soprattutto se perdurano nel corso della vita, è possibile ma non certo semplice: sebbene disfunzioni di entità minore possano essere gestite e impattino in modo secondario, spesso ci portano ad essere meno performanti in ogni ambito. Pensiamo anche semplicemente a quante energie in più investiamo (e sprechiamo) scrivendo e leggendo in un modo scorretto, che non ci risulta naturale ma ci dà il mal di testa. Anche nella vita di tutti i giorni (nelle interazioni con altre persone, nella guida, nello sport ecc.) un corretto comportamento visivo è la base per poter esprimere nel miglior modo le nostre capacità e, dunque, noi stessi.

A volte piccole correzioni possono risolvere problemi che ci trasciniamo dietro da decenni, perciò il nostro invito è, in presenza di comportamenti e sintomi simili a quelli sopra descritti, a prendere contatto per un primo esame. Il suo percorso di benessere visivo inizia da qui: contatto.

Share Post :

More Posts